ROBERTO FANARI

ROBERTO FANARI

La scultura di Roberto Fanari è una riflessione ossimorica sulla compiutezza del non finito. Le sue opere nascono da un’illuminazione durante gli studi all’accademia quando le strutture scheletriche, che fungono da anima delle sculture, appaiono ai suoi occhi opere compiute. La sua ricerca si focalizza così sulle potenzialità della linea: traccia con il ferro cotto la forma essenziale delle figure, arrivando a sculture composte dall’alternarsi di aree perfettamente dettagliate e volumi vuoti. Anche nei lavori su carta i volumi sono costruiti da una fitta rete di tratti decisi e marcati, ma le linee sono meno semplificate, più morbide e vibranti rispetto alle opere scultoree. In un’atmosfera surreale in bilico tra realtà e immaginazione bambini, trofei di caccia e arredamenti vittoriani suscitano sensazioni contrastanti al limite fra il familiare ed il disturbante.

Roberto Fanari (Cagliari, 1984), vive e lavora a Milano. Le sue opere sono state presentate in numerose mostre personali tra cui: Galerie des glaces, Project Room La stanza di Proust – Fondazione Arnaldo Pomodoro, Milano, 2018; Ferro, White Noise Gallery, Roma, 2016; Roberto Fanari, INTERNO18, Cremona, 2015; Roberto Fanari, M&K Galerie, Linz, 2015. E collettive: Back_Up. Giovane arte in Sardegna, Museo Nivola, Orani, 2020; Dimore, MEA museo dell’emigrazione, Asuni, 2018; Senza titolo – opere dalla collezione Mameli, Civico 27, Irgoli (Nu) 2017; Forme d’uomo, Apart Spaziocritico, Vicenza, 2017; Ecce Homo – Da Marino Marini a Mimmo Paladino. La scultura di figura nell’arte italiana dal secondo dopoguerra ad oggi, mole di Ancona, Ancona, 2016; Legami, L.E.M. Laboratorio Estetica Moderna, Sassari, 2015; Omnia Signa, Studio d’Arte Cannaviello, Milano, 2015; Talent Prize, Casa Dell’Architettura, Roma, 2014.

Roberto Fanari’s sculpture is an oxymoronic digression on the completeness of the unfinished.
His works are born from an inspiration that occurred during the academic years when skeletal structures, which served as the core for the sculptures, appeared to be, themselves, complete perfect pieces. His research is focused on the makings of the line: tracing with iron wire, he creates sculptures that are composed of sequences of perfectly detailed areas and empty volumes. Even the works on paper consist of a dense mesh made of rapid and pronounced strokes. Yet, lines look less simplified, softer and more vibrant compared with those used in the sculptures. In a surreal atmosphere, between imagination and reality, children, hunting trophies and Victorian furniture spark feelings that are contrastingly familiar and disturbing.


Roberto Fanari (Cagliari, 1984), lives and works in Milan. His work has been presented at many solo exhibitions: Galerie des glaces, Project Room La stanza di Proust – Fondazione Arnaldo Pomodoro, Milan, 2018; Ferro, White Noise Gallery, Rome, 2016; Roberto Fanari, INTERNO18, Cremona, 2015; Roberto Fanari, M&K Galerie, Linz, 2015. Collective shows featuring: Back_Up. Giovane arte in Sardegna, Museo Nivola, Orani, 2020; Dimore, MEA museo dell’emigrazione, Asuni, 2018; Senza titolo – opere dalla collezione Mameli, Civico 27, Irgoli (Nu) 2017; Forme d’uomo, Apart Spaziocritico, Vicenza, 2017; Ecce Homo – Da Marino Marini a Mimmo Paladino. La scultura di figura nell’arte italiana dal secondo dopoguerra ad oggi, mole di Ancona, Ancona, 2016; Legami, L.E.M. Laboratorio Estetica Moderna, Sassari, 2015; Omnia Signa, Studio d’Arte Cannaviello, Milan, 2015; Talent Prize, Casa Dell’Architettura, Rome, 2014.

COLLEZIONE MAMELI